Terapia di coppia: quando andarci?

Come riconoscere i campanelli d'allarme

Quanta paura la terapia di coppia, ma in fondo si tratta solo di andare da uno specialista con il mio partner a risolvere un problema che ci affligge e su cui ci siamo incastrati.

Sembra semplice ma non lo è.

La terapia di coppia richiede innanzitutto che ci sia ancora una coppia, in secondo luogo che si sia disposti a fare fatica per salvarla in un momento difficile, in terzo luogo che ci si creda. 

Chi ci accompagna in questo percorso è lì per mediare il nostro linguaggio, aiutare una comunicazione che si è interrotta accogliendo le nostre istanze e presentandole all’altro in modo che le comprenda, fuori da una logica di conflitto, ma con spirito cooperativo. 

Troppe volte quando le cose non funzionano ci sediamo ad aspettare che il problema si risolva da solo, ma così i piccoli conflitti nell’arco di mesi diventano discussioni, e poi ancora litigi. 

I campanelli d’allarme ci sono, solo che a volte tentiamo di ignorarli finchè non ci trova a piangere in bagno o a sfogare la rabbia da troppo contenuta a un semaforo, o su un collega d’ufficio. 

E’ utile allora fermarsi un attimo e dirsi che forse non è il caso di aspettare che la nave affondi, salendo per tempo su una scialuppa di salvataggio.

Ma cosa può causare una falla nel nido che ci siamo costruiti?

Lo stress per una vita frenetica che non ci lascia più il tempo di parlare, l’affanno di un figlio appena arrivato, l’ansia per un figlio che invece non vuole proprio venire, una problematica sessuale che ignoriamo da troppo tempo, l’esserci dati per scontati, un tradimento, insomma le possibilità sono infinite ma non si riesce a parlarne più!

 E’ arrivato il momento di consultare qualcuno di imparziale, che non sia di parte e che si prenda cura di noi, insieme a noi.  Provare male non fa.

La dottoressa Cristiana Dalla Zonca riceve negli ambulatori di Udine e di Trieste, in presenza e online, per sedute di terapia di coppia.