MA NON SOLO….
“Ho il terrore della penetrazione, ma non solo!”
Sempre più donne arrivano in studio sconsolate perché non riescono ad avere rapporti penetrativi e nemmeno ad affrontare una visita ginecologica.
Appena salgono sul lettino o il petting si fa più spinto emerge un terrore di essere “invase”, “violate”, “di provare dolore”, “una paura incontrollabile”, che le porta a chiudere le gambe e scappare dalla situazione, spesso in lacrime e vittime di un forte attacco d’ansia.
La reazione fobica che provano è sia fisica che psicologica e deriva da un disturbo ormai noto agli operatori: il vaginismo.
Ma di cosa si tratta?
Il vaginismo è una reazione condizionata che probabilmente risulta dall’associazione di dolore e paura ai tentativi di penetrazione vaginale o anche alla sola fantasia di penetrazione. Lo stimolo negativo originario può essere stato dolore fisico o angoscia psicologica.
La condizione dolorosa può in certi casi essere ancora attuale o derivare da episodi pregressi che non sono stati elaborati e risolti. Anatomicamente i genitali della donna vaginismica sono normali.
Tuttavia, in caso di vaginismo, quando si tenta la penetrazione, l’accesso vaginale si serra talmente che l’atto sessuale è impossibile e persino gli esami vaginali devono essere spesso effettuati sotto anestesia.
Capiamo pertanto quanto questo sia invalidante da un punto di vista relazionale e pericoloso da un punto di vista di prevenzione diagnostica.
Quanto è comune?
Questa è una domanda che mi viene posta spesso, perché le donne che ne soffrono credono di essere le uniche e questo le appesantisce dello stigma di avere qualcosa che non va, di non “essere normali”.
In realtà Secondo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Nuova Rassegna di Psichiatria”, le disfunzioni sessuali (DS) sono spesso sottostimate, non diagnosticate e quindi non trattate anche se la loro prevalenza nella popolazione generale appare elevata, interessando il 43% delle donne e il 31% degli uomini 1. Il vaginismo è una delle disfunzioni sessuali femminili più comuni anche perché spesso è conseguenza di altre patologie pelviche dolorose (riflesso vaginismico).
Quali sono le cause?
Il vaginismo può essere causato da una varietà di fattori, tra cui cause fisiche, psicologiche o una combinazione di entrambe.
Le cause organiche più frequenti sono di origine post-infettiva, post-traumatica, dermatologica e neurologica. Altre possibili cause del vaginismo includono la paura che la vagina sia troppo piccola per un rapporto sessuale, la paura di una gravidanza, gli effetti post-parto, problemi relazionali, stanchezza o depressione .
Tra le cause psicologiche troviamo spesso infantilismo, traumi sessuali, tabù e false credenze.
Esiste una cura?
Sì, eccome. E i risultati sono ottimi.
Oltre al ginecologo che effettua la diagnosi e al sessuologo che inizia la terapia sessuale decondizionando la donna dalla sua preclusione fobica, c’è una terza figura fondamentale che è l’ostetrica o il fisioterapista o l’osteopata che si occupano di una rieducazione del pavimento pelvico, condizione fondamentale affinché le cure funzionino.
La desensibilizzazione in vivo e l’inserzione del dito o dei dilatatori in vagina può però avvenire solo dopo che la preclusione vaginale che causa un’ansia e una paura incontrollate sono state ridotte e che le ambivalenze o i traumi che la donna ha vissuto e vive nei confronti del rapporto sessuale siano stati sufficientemente risolti.
E’ importante sottolineare una volta di più che le donne che ne soffrono sono tante, che non c’è motivo di provare vergogna, che ci si può far aiutare a uscire da questo vicolo cieco che causa inadeguatezza, disagio e dolore.
La cura c’è!