Poco desiderio, grosso problema nelle coppie, che dopo la fase dell’innamoramento, passata la prima passione, spesso si trovano incastrate in una sessualità che non funziona più e di cui non si ha più desiderio.
Insomma ci si ama ma non ci si desidera, ci si dà il rassicurante bacio della buona notte, che diventa via via sempre più casto per non far credere che ci sia la possibilità di qualcosa di diverso, e ci si infila nel letto ruminando brutti pensieri da soli.
Risultato il sesso si fa sempre meno o addirittura non lo si fa più
QUALI SONO LE COSE CHE CI VENGONO IN MENTE:
le più frequenti risposte che ci diamo tendono a incolpare prima l’altro che magari non ci ama più, che non dimostra affetto, che finge vada tutto bene ma magari ha un’altra, che le ultime volte non era nemmeno venuto, disturbo frequente come tratta questo articolo,
per poi passare a noi stesse, che forse non siamo attraenti, che in fondo però non lo desideriamo nemmeno noi, che dove stiamo andando in questa relazione, che durerà fino a che durerà e poi pazienza.
Ribaltati tutti questi pensieri valgono anche per gli uomini.
MA QUANDO SI SPEGNE IL DESIDERIO SESSUALE?
Non c’è un momento preciso in cui questo accade e i motivi possono essere tanti, tra i più frequenti troviamo la stanchezza del quotidiano: tra lavoro, figli, ritmi frenetici la sera arrivati a casa siamo così stanchi da voler solo archiviare la giornata.
Ma anche problemi al lavoro, ritmi differenti per cui ci si incontra molto poco, difficoltà comunicative.
Per non parlare di eventi dolori ma ahimè comuni come un lutto, una depressione, un disagio economico che rende difficoltose le scelte familiari.
Insomma non c’è un unico motivo, anzi ce ne sono moltissimi e comuni, cosa che può farci capire quanto questo problema sia diffuso, tanto che è nata anche Lasting, una nuova app per salvare i matrimoni
CHE FARE DUNQUE?
O meglio cosa non fare
Lo stress di non sentirsi desiderati e amati fa male, per cui possiamo incorrere nell’errore di diventare litigiosi, cattivi, dicendo frasi che rischiano di pesare come pietre e non faranno altro che aumentare l’ansia da prestazione, fenomeno comune che ho descritto in questo mio precedente articolo.
E allontanarci fisicamente ancora di più, aprendo una distanza che sarà poi più difficile da colmare.
Il mio consiglio è allora di parlarne, senza filtri ma senza astio, per cercare di capire se c’è effettivamente un problema e lo si può risolvere.
PERCHE RIVOLGERSI A UNO SPECIALISTA?
Rivolgersi a uno specialista aiuta la coppia a dirsi cose che da soli fanno fatica a comunicare.
Per vergogna, pudore, perché si è andati troppo oltre, per paura di mettere a rischio ilo rapporto, perché la sessualità non è mai un argomento di conversazione facile.
L’aiuto di un terzo imparziale, che conosca queste problematiche e sappia aiutare a risolvere può essere un toccasana sia per risvegliare una sessualità sopita sia per ritrovare una comunicazione e una complicità che si sono perse e fanno però molto bene a entrambi.
Quindi un consiglio è superare l’imbarazzo e chiedere aiuto prima che sia tardi e i mesi passino.
La sessualità non dovrebbe stare nella “scatola dei problemi”, essere pesante, faticosa, triste. Dovrebbe stare nella “scatole delle cose buone” con la leggerezza, il gioco, il piacere di noi due.