Buone vacanze, vacanze liete e meno liete, a metà o in realtà giornate di lavoro che siano, il tema della solitudine torna ricorrente.
Me ne parlano pazienti, amiche, donne incontrate a una cena. Storie diverse, età diverse. Un tema comune.
La storia di Cate che vorrebbe un uomo accanto ma ha paura di una relazione, di Cecilia che vuole un figlio e ne hanno tanto parlato ma non è più sicuro, di Elena che il figlio l’ha avuto e il compagno se ne è andato, di Letizia lasciata a Capodanno, di Claudia rimasta sola perché pur giovane diventa nonna, di Monica il cui marito voleva altro e di più dalla vita. E potrei continuare a lungo
Mi dispiace amici uomini ma il primo articolo del 2024 non è dedicato a voi e non vogliatemene se per una volta mi dedico alle mie compagne di vita, le donne, con cui condivido il genere e tante esperienze.
Si rimane sole. Anzi mi correggo, si rimane senza un uomo accanto, a meno di non scendere a compromessi a volte inaccettabili.
E’ una brutta botta quindi capiamo insieme che fare.
Innanzitutto vediamo il significato di solitudine: “esclusione da ogni rapporto di presenza o vicinanza altrui ( vivere in s. ) desiderato o ricercato come motivo di pace o di raccolta intimità ( cercare la s. ), oppure sofferto in conseguenza di una totale mancanza d’affetti, di sostegno e di conforto ( sentire il peso della s. ). Se non abbiamo un compagno ma abbiamo amici, una famiglia, un lavoro, rapporti sociali positivi direi che non si possa parlare di solitudine, non è che essere single significhi essere soli! Quindi attenzione alle parole che usiamo perché entrano nel cervello e modificano pensieri e comportamenti, definirci correttamente è già importante.
Capito che non siamo sole la strada comporta un pezzo in salita, inutile negarlo. Qui dopo il naturale lutto che accompagna la fine di ogni relazione è necessario sforzarsi e ricominciare da sé.
Prendersi del tempo
Vedere amici
Fare progetti
Investire su se stesse ( può essere il momento di dedicarsi al proprio lavoro, di fare un viaggio o qualcosa che si desiderava da tempo e si è sempre rimandato).
Curarsi del proprio aspetto, mangiare bene, cercare di fare qualche attività fisica dal passeggiare nella natura a un corso di ginnastica.
Dedicarsi o trovarsi un nuovo hobby o un nuovo interesse, osando anche e spaziando con la fantasia
Fare le cose che non potevate fare in due perché lui non voleva e che a voi piacciono riappropriandovi della vostra libertà.
Chiedere aiuto a uno specialista se fate troppa fatica o da sole non ci riuscite.
In tutto questo percorso ci saranno le brutte giornate, i momenti di tristezza, quelli in cui vi chiederete perché, e quelli in cui vi mancherà moltissimo. Passano ma ci vuole del tempo.
Non credo che combatterli o averne paura sia d’aiuto, penso sia meglio accoglierli sapendo che fanno parte del momento che si sta vivendo.
Dopo qualche mese starete meglio, dopo ancora qualche mese starete bene.
Nel futuro arriveranno altre persone, se le vorrete, ma sarà importante non perdere il lavoro fatto con e su di sé.
Perché una coppia sia equilibrata ci vuole l’incontro di due “solitudini” che si sono accettate, capite, risolte e decidono di passare del buon tempo insieme.
Per cui forse per uomini insicuri, immaturi, egoisti, non risolti, o che semplicemente non vi amano abbastanza nella vostra vita non ci sarà più posto.