Sexting, revenge porn e sextortion, cosa significano e che rischi si corrono.

L’utilizzo massiccio dell’inglese , diventato ormai parte del linguaggio comune, rende a volte difficile capire, specie per i meno giovani, di cosa esattamente si sia parlando.

Vediamo dunque di fare un po’ di chiarezza su i più comuni comportamenti a rischio in rete e relativi reati.

Sexting: con questo termine ci si riferisce allo scambio volontario di immagini e video a sfondo sessuale. Tra i più giovani è diventato di uso comune, a volte interpretato come un pegno d’amore da regalare all’altro. Ma attenzione, una foto condivisa in rete non ci appartiene più e non saremo più in grado di gestirla.

Circa il 70% delle immagini inviate appartengono a donne, e purtroppo questo può esporle a reati quali il cyberstalking, il rvenge porn, e il cyberbullismo, se non peggio.

Se accade può essere fonte di grande sofferenza e vergogna a tutte le età, per cui il consiglio è di non condividere immagini intime, mai.

Spesso è proprio da queste immagini donate con fiducia che può nascere il reato di Revenge Porn

Si tratta della condivisione di immagini e video, di esplicito contenuto sessuale, senza il consenso del soggetto ripreso.

Lo scopo è colpire e denigrare pubblicamente il soggetto ritratto screditandolo socialmente.

Qui il 90 % delle donne sono vittime, anche perché, molto più mal giudicate rispetto agli uomini, che corrono questo rischio nell’omosessualità occulta, visto che se etero, sarebbero ancora da tanti considerati dei “machi”.

Il revenge porn è un reato penale, inserito nella Legge conosciuta come “Codice Rosso”.

Va ricordato che in questo caso il carnefice che commette il reato non è più solo colui che per primo ha diffuso le immagini ma l’intera comunità che condivide e scambia l’immagine o il video originale.

Un aggravamento del reato si verifica in caso di sextorsion, cioè estorsione di denaro a sfondo sessuale sul web.

Dopo aver ottenuto le immagini pornografiche inizia il ricatto per il pagamento di somme di denaro sempre più ingenti, con la minaccia di diffondere i contenuti sui social più popolari, quali facebook,  youtube e altri.

Qui non c’è solo il denigrare e distruggere la vittima ma anche il trarre profitto attraverso la minaccia.

Inutile dire quanto questo possa essere distruttivo, spaventoso e fonte di grandissimo dolore e vergogna sociale per le vittime.

La dottoressa dalla Zonca riceve a Trieste e udine, in presenza e online.


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