In qualsiasi momento della vita, lasciarsi non è mai facile. Che la scelta sia nostra o del nostro partner, porta inevitabilmente a notti insonni, lacrime facili, amici che non ne possono più di sentirci analizzare la stessa identica situazione mille volte e a quell’unica domanda a cui nessuno sa mai rispondere: quando starò meglio?
Per quanto la risposta sia impossibile da dare, perché la verità è solo che bisogna lasciar passare il tempo, ecco alcuni metodi che potrebbero aiutare:
- Trovare il modo di mettere un punto: alcuni consigliano di bloccare ogni via di comunicazione, io non sono d’accordo. Per quanto vada evitato a tutti i costi lo stalking selvaggio, penso che sia giusto cercare un contatto nel momento in cui si ha qualcosa da dire. Tutto quello che non diciamo, che ci teniamo dentro, alla fine non farà altro che rimanere dentro di noi come un peso, come una possibilità intentata che rallenterà il nostro processo di “guarigione”.
- Capire quando smettere: questo secondo punto è strettamente collegato al primo. Per quanto sia giusto cercare una degna chiusura, bisogna anche capire che questo non può diventare un pretesto per riprendere i contatti. Se la relazione è finita, non saranno dei messaggi arrabbiati a farla riprendere ed è sempre bene cercare di preservare la dignità.
3. Non aggrapparsi alle briciole: al giorno d’oggi è facile avere a portata di mano quasi qualsiasi informazione. Cosa sta facendo il partner, con chi, chi ha conosciuto e poi seguito sui social il giorno prima, che musica ascolta su Spotify… qualsiasi “segnale” crediamo che ci stia venendo mandato, è sempre bene ricordarsi che i gesti, quelli veri, sono un’altra cosa. Chi ci vuole ce lo dimostra e nessuna deduzione può sostituirsi a un “mi manchi, ho sbagliato, ricominciamo”.
4. Distrarsi: questo è il punto più scontato, quello che ci consigliano tutti. La cosa importante è non rimanere con le mani in mano a pensare a quanto sarebbe stata bella la nostra vita con la persona che ora non c’è più mentre guardiamo il tempo scorrere. Prometto che sono molto poche le volte in cui ci si pente di aver fatto qualcosa piuttosto di essere stati a casa a piangere sul latte versato.

5. Fare di noi stessi la nostra priorità: quello che è certamente più utile è dare a noi stessi tutto l’amore che avremmo voluto dare all’altra persona. Investire su di noi, d’altronde, non è mai sbagliato. Questo può avere mille sfaccettature: un nuovo hobby? Un nuovo lavoro? Quel viaggio che abbiamo sempre voluto fare ma che il nostro partner considerava noioso? Il mondo è nostro e ci aspetta.
6. Fare progetti: la progettualità di una relazione è qualcosa di confortevole ma anche qualcosa su cui è facile commiserarsi quando le cose finiscono. Fare progetti individuali, in questo senso, aiuta. Come nel punto precedente, puntare su di noi, sulla crescita personale e costruire dei piani futuri che ci mettano al centro della nostra attenzione è un ottimo modo per ricominciare, per mettere le basi per un futuro costruito a nostra misura.

7.Lasciar passare il tempo: ed ecco l’ultimo, scontato, consiglio. Perché è vero che con il tempo tutto passa, le ferite si rimarginano e le cose vanno meglio. La vita va avanti, anche se non vogliamo e mettiamo la testa sotto la sabbia cercando di vivere nel ricordo di qualcosa che non c’è più. Prova a scrivere oggi una lettera a te stess* e a rileggerla tra sei mesi, vedrai che riuscirai ad apprezzare tutti i passi avanti che hai fatto.
E se da sol* non ce la fai e hai bisogno di un aiuto, chiedilo!