Il fenomeno si chiama outercourse e, come quasi tutte le cose che riguardano il sesso, è presto diventata di moda.
Outercourse significa tecnicamente fare sesso senza penetrazione, il caro e vecchio petting più o meno spinto per capirsi, ma il termine inglese dà quell’aura di mistero e di novità a qualcosa di già noto.
Un recente articolo di Vaniity Fair sostiene chè la pratica, diventata subito un must, è stata spinta dal nuovo modo di intendere la relazione sessuale post Covid, quando si è fatto molto uso del virtuale, che ha stravolto il modo di intendere l’intimità.
Quale che sia la causa, nel sesso è sempre bene essere all’avanguardia nelle nuove tendenze e, almeno a parole, è una pratica che sta prendendo piede.
Vediamo nel dettaglio quindi cosa è compreso e cosa no.
Tecnicamente è permesso tutto ciò che non richieda penetrazione: baci, carezze, giochi, frottage, massaggi, cunnilingus e chi ha più fantasia è il benvenuto.
Anche qui però il mondo si divide, come la nota canzone di Brunori Sas in puristi, che praticano l’astinenza e meno rigidi che consentono la masturbazione reciproca e i sex toys.
Insomma basta che non sia il vecchio adagio del sesso classico
Certo è che si abbatte il rischio di gravidanze, malattie sessualmente trasmissibili, e secondo alcuni anche di Covid.
In realtà la pratica di assaporare l’altro per gradi, di recuperare riti e fantasie, di focalizzarsi su parti del corpo diverse che non necessariamente e non sempre devono concludersi con la penetrazione, è pratica nota ai sessuologi
Si consiglia per riprendere l’intimità di una coppia stanca, per superare ansie da prestazione, per approcciare un sesso diverso in caso di impedimenti temporanei o permanenti.
Poi, se per farlo meglio, o per sentirci all’avanguardia, vogliamo dire di praticare l’outercourse, poco importa.
L’importante è che ci faccia stare bene, che sia consenziente e condiviso.
E soprattutto che preveda due perone vicine fisicamente e non un monitor a dare l’illusione di essere intimamente due.
La dottoressa dalla zonca riceve in ambulatorio a Trieste e Udine, in presenza e online.