Conosciamo Valentina, ostetrica specializzata in rieducazione del pavimento pelvico, parte del nostro team.

La sessualità rappresenta la sfera più intima, privata e complessa dell’individuo. Essa è influenzata non soltanto dall’integrità di molteplici sistemi (nervoso, endocrino, immunitario, vascolare e muscolare), ma anche dalla nostra psiche, dalle emozioni e sensazioni che proviamo in quel preciso momento.

Nella sessualità esistono tuttavia delle cause biologiche, collegate alla funzionalità del pavimento pelvico, soprattutto nella donna, le quali possono essere identificate come causa o concausa di dolore, disconfort, difficoltà nel raggiungimento del piacere o nel rapporto sessuale penetrativo.

Il pavimento pelvico rappresenta infatti la struttura muscolo-connettivale che chiude inferiormente il bacino osseo, il quale concorre a innumerevole funzioni fisiologiche, tra le quali quella sessuale.

Nei casi di ipotono muscolare pelvico, ovvero quando la muscolatura risulta essere maggiormente rilassata e con meno forza, come nel periodo a seguito del parto, la sensazione di piacere può risultare diminuita, determinando a sua volta una riduzione della lubrificazione e maggior difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo. Viceversa, l’ipertono muscolare, quindi in tutti quei casi in cui la muscolatura risulta essere eccessivamente contratta e sempre in “allerta”, può determinare comparsa di dolore al tentativo di penetrazione, che a sua volta ridurrà il desiderio e renderà anche in questo caso più difficile raggiungere il piacere.

In questo contesto si inserisce il ruolo della rieducazione del pavimento pelvico in tutti quei casi in cui fare l’amore non rappresenta più un momento di piacere e di condivisione con il partner.

Il percorso rieducativo, al fine di essere efficace, sarà volto quindi a definire innanzitutto lo stato del pavimento pelvico in quel preciso momento, e successivamente basato su educazione ed informazione in merito a stili di vita e abitudini quotidiane corrette, manipolazioni, esercizi terapeutici (chinesiterapia) personalizzati e strumenti esterni, come i coni vaginali. 

La contrazione muscolare difensiva, alla base dell’ipertono pelvico, rappresenta infatti la risposta che il nostro corpo utilizza a seguito di un danno effettivo o potenziale. Tuttavia, quando questo dolore persiste per un periodo di tempo prolungato, diviene cronico innescando così il circolo vizioso del dolore, ove la paura, e qui entra il gioco anche la spera emotivo-psicologica, di scatenare il dolore innesca la contrazione pelvica difensiva, che altro non fa che generare dolore a sua volta.

In tutti questi casi, la rieducazione pelvica può aiutare nel normalizzare e rendere funzionale il tono muscolare, ma da sola ovviamente non risulta essere sufficiente.

È il caso di patologie come la vulvodinia e la vestibulite vulvare che necessitano per forza di un approccio globale a 360° ginecologico, rieducativo e psicologico-sessuale, proprio perché come abbiamo definito prima, la sessualità in ogni individuo è data e resa tale da molteplici sistemi e impatta e coinvolge la modalità con cui la persona si relaziona con sé stessa e con gli altri.